Io sono un istrione,
Ma la genialita'e' nata insieme a me,
Nel teatro che vuoi
Dove un altro cadra', io mi surclassero'.
Io sono un istrione,
Ma la teatralita' scorre dentro di me
Quattro tavole in croce
E qualche spettatore, chi sono lo vedrai
Lo vedrai...
INCISO:
In una stanza di tre muri tengo il pubblico con me,
Sull'orlo di un abisso scuro
Col mio frak e con i miei tics,
E la commedia brillera', del fuoco sacro acceso in me
E parlo e piango e ridero'
Del personaggio che vivro'.
Perdonatemi se, con nessuno di voi
Non ho niente in comune,
Io sono un istrione a cui la scena da'
La giusta dimensione.
La vita torna in me,
Ad ogni eco di scena che io sentiro',
E ancora moriro' di gioia e di paura
Quando il sipario sale,
Paura che potro'
Non ricordare piu' la parte che so' gia'
Poi, quando tocca a me puntuale sono la'
Nel sogno sempre uguale... uguale.
Io sono un istrione
Ed ho scelto ormai la vita che faro',
Procuratemi voi sei repliche in citta'
Ed un successo faro'
Io sono un istrione
E l'arte, l'arte sola è la vita per me
Se mi date un teatro e un ruolo adatto a me
Il genio si vedra'... si vedra'...
INCISO:
Con il mio viso ben truccato e la maschera che ho,
Sono enfatico e discreto versi e prosa vi diro',
Con tenerezza e con furore,
E mentre agli altri mentiro'
Fino a che sembri verita' fino a che io ci credero'
Non è per vanita'
Quel che valgo lo so' e ad essere sincero
Solo un vero istrione è grande come me
Ed io ne sono fiero...