Giorgio Gaber - Dialogo I Тексты

Voce fuori campo:] Chi sei?
Mah, non so.
Chi sei?
Sono un non so.
L'ironia è un'arma della borghesia. Chi sei?
Sono… sono uno che scrive.
Ah, sei un poeta!
Beh, chiamami come ti pare.
Un poeta rivoluzionario?
Sì, rivoluzionario.
E di cosa parli?
Parlo dell'uomo, dei suoi rapporti, dell'amore, parlo di un albero…
Ah, di un albero, ero lì che ti aspettavo! Ma non lo sai che parlare di un albero in tempo di rivoluzione è come tradire la rivoluzione?
C'è la rivoluzione?
Non fare lo spiritoso! Parlavo dell'impegno, dell'impegno ideologico.
Questa l'ho già sentita.
L'hai già sentita ma non l'hai imparata.
Non è che non l'ho imparata, è che a me non interessa il cervello che va, va, chissà dove… deve passare di qui, dentro. È l'istinto che mi interessa, lo stomaco!
Ah, lo stomaco, ero lì che ti aspettavo!
Eh ma tu mi aspetti sempre da tutte le parti!
Per forza, fai ancora il discorso sui sentimenti, sui dolori… lo so dove vuoi arrivare. Ma credi veramente di servire a qualcosa?
Mah, non so. Servo a qualcosa? Dite, ditelo voi, servo a qualcosa?… non dicono.
Non servi a niente! Sei un poeta borghese. Ti rinchiudi in te, non riesci a tirare fuori un'idea, modificarla, cambiarla.
Un'idea, modificarla, cambiarla, elaborarla… ci vuole mica tanto! È cambiarsi davvero, è cambiarsi di dentro che è un'altra cosa!
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