Siamo il prodotto delle nostre storie
dei nostri errori e delle nostre paure
di notti rimaste in piedi insieme a noi
il succo delle brutte avventure
delle delusioni e dei tradimenti
di quello che speravi e non è stato mai
del nostro saper cogliere le sfumature
di quelle che poi sfumano da sole
Ipocriti su quei particolari
che cerchiamo di farci scivolare
ma cozzano coi nostri paragoni
troppo piccoli per poterti impressionare
Del biliardino piccolo campioni
di quando non hai neanche gli avversari
dell'alchimia di ignari spettatori
di quelli che si uccidono da soli
Cupo come la via
come stringere forte quelle poche cose
che prima o poi
rischiamo di perdere
Quell'impressione di aver preso la brutta abitudine a sottovalutarsi
di fronte agli ostacoli
questo è il momento in cui
mi ritrovo solo con l'eredità di sorprendermi
e provo a salvarmi
cerco di emergere tra il banale e l'albume di vite sospese
tra gli angoli
stranamente non ho più paura
Sono spina dorsale dei miei fallimenti
il giudice meno imparziale che può capitare
sono la sassata che mi arriva sui denti
quella coltellata alla schiena che ti fa girare
Io sono il motivo, giustificazione
la firma più falsa su un male comune
la resa dei conti e il momento solenne
lo sguardo impaurito di chi ha già visto la fine
Cupo come la via
come stringere forte quelle poche cose
che prima o poi
rischiamo di perdere
Quell'impressione di aver preso la brutta abitudine a sottovalutarsi
di fronte agli ostacoli
questo è il momento in cui
mi ritrovo solo con l'eredità di sorprendermi
e provo a salvarmi
cerco di emergere tra il banale e l'albume di vite sospese
tra gli angoli
stranamente non ho più paura