E piove ormai già da quattro giorni la sabbia del deserto viene su dal mare la pasticcera ha rimesso su le calze le pieghe del lenzuolo le ha stampate sulla pelle è passato ormai il tempo dei ramarri nascosti dentro ai fossi con le facce da idioti e l'inquietudine cresce dentro come un cancro e ce n'è di che se io mi lascio andare. Eh, eh, eh, eh, hei, piove sabbia del deserto eh, eh, eh, eh, hei, proprio qui in provincia. Dietro la porta della mia stanza a pagamento io sento muoversi la padrona della pensione nell'occhio destro ha la forma della serratura sono schiavo del suo gioco perché non le parlo chiaro. Amore mio, ho aspettato quattro ore seduto su un muretto bagnato fino all'osso e la cartella coi disegni a carboncino l'ho buttata giù di sotto, tanto non sarò mai un artista. Eh, eh, eh, eh, hei, piove sabbia del deserto eh, eh, eh,
eh, hei, proprio qui in provincia. Domani vengono a prendermi i parenti per le feste comandate torno sempre a casa mi sentirò dire che non ho mangiato che sono dimagrito, che sono bianco come un cero. Amore mio, i tuoi giochini sul divano me li conto ad uno ad uno nel sedile posteriore però più in là io non posso andare perché ho già bisogno dei tuoi occhi sulla mia pelle. E la provincia come un'isola di matti perduta nella pioggia si allontana alle mie spalle e l'inquietudine mi cresce dentro come un cancro sì ce n'è di che se io mi lascio andare. Eh, eh, eh, eh, hei, piove sabbia del deserto eh, eh, eh, eh, hei,
proprio qui in provincia. Eh, eh, eh, eh, hei, piove sabbia del deserto eh, eh, eh, eh, hei, proprio qui in provincia