Ecco il mattino nel vento e la brina d'argento sopra i
petali dei fiori con il sole brillerà. Arriva timido un elfo, guarda lo specchio d'acqua, si riconosce e ride. Sveglio è il mattino e i timori sono due cacciatori, vengono nel bosco antico per cercare solo te -Dio mio,
mi stanno braccando! Forse dovrò fuggire in qualche altro
mondo; forse in quel luogo che s'apre nel sonno con la chiave d'oro che ho, forse il futuro è un luogo sicuro, non
so-.
Viaggia quell'elfo braccato, viene da un tempo che è
passato, troppo presto e presto o tardi lì ritornerà ed
oltrepassa quel muro -Questo sarà il futuro.. non capisco bene cosa qui succede, forse è che l'uomo, che nulla
possiede, di tutto si chiede il perché e non capisce che in fondo tradisce anche sè-.
Torna quell'elfo al suo mondo, ché almeno se si guarda intorno vede cose vere e il senso d'ogni cosa a sé; getta la chiave dorata regalo d'una fata.