E' una giornata tipo raccontata in un riassunto
è il sonno che si spezza alle sei e mezza in punto
la radio-sveglia sul comò fa partire lo show
in piedi mentre in casa tutti dormono
il caffè sul fuoco e poi una doccia veloce
uno sguardo alla finestra, fuori ancora non c'è luce
è presto, buio pesto tristemente si veste velocemente
con la mente ancora a letto ma alle otto puntuale
attraverserà la città e sarà a lavorare
e saluta moglie e figli con un classico bacio
e in un attimo poi catapultato nel traffico
con la sua utilitaria dalla Salaria all'Aurelia
e sarebbe vita seria pensare che una volta aveva mille passioni
adesso allo sportello ascolta rompicoglioni
prima impegnato, adesso impiegato,
imprigionato, più di prima impicciato,
preparato ad un altro giorno di lavoro intenso,
si sente sollevato solo all'ora di pranzo...
Rit. (2 volte):
Ore sei e trenta
il sonno che si spezza
Ore tredici e trenta
la fila a mensa
Ore venti e trenta
la solita minestra
un giorno come tanti all'apparenza, poi...
La fila a mensa
il vassoio che avanza
mille sguardi a distanza,
piatti presi con noncuranza.
Solito piatto, soliti amici, solita stanza
più solita insofferenza, intensa,
in testa le quattro posa lo scettro e mette il cappotto
solito traffico ma a 'sto giro dice "me ne sbatto"
'na mezzoretta a leto
poi un paio d'ore con gli amici al baretto de sotto,
dai pensamo a svoltà un parcheggio che è meglio
il volto si fa serio mentre lui gira per sbaglio
torna a casa confuso dal vuoto assurdo
moglie e figli, cane, ma lui si sente aggredito dal mondo
l'incontro e scontro "ciao cara, scendo"
testa bassa, volto spento, passo lento e via dicendo
a stento si avvicina la fine di un altro giorno
ma il vento soffia contro...
Rit.
A cena come tutte le sere tavola imbandita
famiglia unita, sposato, due figli, ma vuole farla finita
solito telegiornale, solita minestra lo assillano,
lui sta zitto e abbassa la testa
la moglie vuole i soldi per andare al parrucchiere (caro...)
lui sta perdendo la pazienza e non ne vuole più sapere (no)
è stressato, non ce la fa più e sta per crollare
si è stancato, sta impicciato e se ne vuole andare
non ce la fa più ad alzarsi e guardarsi allo specchio
a non arrivare a mezzo secolo e sentrsi vecchio
da pischello era un cantante ma non ha sfondato
e ora si sente uno sfigato che fa l'impiegato
talento sprecato anche avendo sgobbato
per tutto questo tempo ancora non si è rassegnato
reduce di una vita che lo ha messo alle strette
saluta tutti e scende a comprare le sigarette...