Nata sono nata
nell'Africa d'Italia,
in qualche posto
e in qualche modo
sono pure cresciuta.
Non c'erano chitarre
ai miei tempi,
non c'erano chitarre
da suonare
ma fili d'erba
quanti ne volevi tu
da strappare
e poi soffiare.
E sì la notte,
ti potevi fidanzare
con la luce dei treni
che fischiavano lontano.
Probabilmente cominciò
con la corriera
e con la ferrovia,
un uomo chiuse lo sportello
e la campagna volò via.
Avevi unghie laccate
sopra mani da contadina
e due orecchini di corallo
di quand'eri ragazzina.
E ti leggevi i libri
che parlavono solo d'amore
e poi chissà che altro
avevi dentro al cuore.
E un anno passa
e un anno vola
e un anno cambia faccia
e una città che muore,
che protegge
e che minaccia.
E un uomo con il cappello
che ti accompagna alla fermata
e tu che prendi la sua mano
e pensi adesso sì
che sono innamorata.
E non importa niente
se capisci che non era vero,
c'è sempre tempo per un'altra mano
e per un sogno ancora intero.
Prendila come viene,
prendila come vuoi,
non t'impicciare più
della tua vita
che non sono affari tuoi.
Prendila come viene,
prendila come va,
stella stellina,
stella cadente,
stella, stella.